Carly Paoli: «Devo tutto ai miei genitori»

Papa Paul, camionista, e mamma Tina, sono sempre stati dalla sua parte fin da quando era una stellina pop nella recita di Natale. Oggi che sta per compiere 30 anni, e ha già cantato davanti a Bocelli e al principe Carlo, dice fin qui tutto bene. E aspetta un uomo che la faccia ridere
Carly Paoli «Devo tutto ai miei genitori». L'intervista

Carly Paoli ha un inconfondibile accento inglese, ma non disdegna il dialetto pugliese. «Alla mia maestra di canto italiana spesso capita di correggermi, confondo parole in “pugliese” convinta che sia italiano». Trent’anni il prossimo 28 gennaio, è nata a Nottingham, nel nord dell'Inghilterra, da nonno italiano. Mezzo-soprano, ha dedicato tutta la sua vita alla musica. E, sostiene, non avrebbe potuto prendere decisione migliore. «Sono fortunata perché fin da piccola sapevo esattamente cosa voler fare della mia vita. Invece ci sono tanti ragazzi che magari a 16 anni devono decidere che strada intraprendere, e non è semplice. Io ho sempre avuto una grande passione, e pian piano sono riuscita a trasformarla in una carriera», continua. Così nel suo già lungo curriculum può vantare: show alla Carnegie Hall di New York, alle Terme di Caracalla a Roma (al fianco di Bocelli), un'esibizione per il principe Carlo al castello di Windsor. E la sua Ave Maria è stata scelta come canzone ufficiale per l'Anno del Giubileo di Papa Francesco.

I suoi genitori sono sempre stati dalla sua parte?«Sì, sempre. Ancora oggi vivo con loro, e loro viaggiano con me. Mia madre lavora al mio fianco mentre papà Paul, che un tempo faceva il camionista, è in grado di guidare in ogni parte del mondo. Il mio sogno è diventato subito anche il loro».

Qual è la prima volta che sono stati orgogliosi di lei?«A 7 anni ho partecipato alla recita natalizia della mia scuola. Io ero una stella, ma ho chiesto alla mia insegnante di poter cantare un brano che non c’entrava nulla col Natale, ho ottenuto il permesso. Così, vestita da stella, mi sono esibita in un brano pop. È stata la prima volta in cui ho sperimentato la bellezza di cantare in pubblico. Da lì ho iniziato a prendere lezioni di canto, ho vinto borse di studio per scuole prestigiose, non mi sono più fermata».

Canta anche sotto la doccia?«Sempre. Quando mi sveglio la mattina la musica è già nella mia testa. È così da quando avevo quattro anni e cantavo le canzoni della Disney».

Che ricordo ha di Andrea Bocelli?«Un vero gentleman. Quando l’ho conosciuto avevo da poco finito il Conservatorio e mi sono ritrovata, alle terme di Caracalla, al fianco di una leggenda della musica. Mi ha fatto sentire immediatamente a mio agio».

Qual è il suo legame con l’Italia?«Mio nonno materno è nato in Puglia ma quand’era un ragazzo si era trasferito a vivere in Gran Bretagna. In famiglia erano in molti e lui era alla ricerca di un lavoro. Poi ha conosciuto mia nonna, inglese, e si è innamorato di lei. In Italia è tornato solo quando l’amore tra di loro è finito e si sono separati. Mia madre è cresciuta in Inghilterra ma col padre ha sempre mantenuto un ottimo rapporto, così anch’io ho potuto conoscere la mia famiglia italiana. Da piccola trascorrevo sempre l’estate in Puglia, vicino Otranto».

È stata sua madre a insegnarle l’italiano?«No, lei non lo parla. Durante le vacanze in Puglia, frequentando i miei cugini, ho iniziato a imparare le prime parole, pian piano sono diventata sempre più brava. Mi ha aiutato studiare i testi di lirica. Oggi i parenti in Puglia li considero parte della mia vita, il mio secondo mondo. Roma è la città più bella al mondo, mi ha dato tante opportunità di lavoro, e credo che se non avessi avuto un legame così speciale con la Puglia probabilmente le cose sarebbero andate in modo diverso. Le mie zie sono delle cuoche fantastiche, mi fanno sempre ingrassare ma tutti insieme siamo felici».

A fine gennaio compie 30 anni. Come festeggerà?«Sarà bellissimo, spero. Sto organizzando una festa in un castello scozzese. Verranno i miei amici da tutti il mondo, e verrà parte della famiglia pugliese. Sarà un weekend con le persone che amo di più. Ci sarà musica, fuochi d’artificio, sarà una grande festa».

La spaventa cambiare decina?«Le fasi di passaggio possono spaventare un po’, ma io ringrazio Dio per essere qui. Ho perso alcuni amici, so che non bisogna dare nulla per scontato. Ho già fatto tanta strada, ho già visto tanto, non posso che dirmi soddisfatta».

Quando non canta, come inganna il tempo?«Mmmm… sono brava a fare shopping. Il più pericoloso? Quello online. Ho cambiato casa la scorsa estate e mi sono resa conto di essere circondata da scarpe. Sono una grande amante degli stivali. Spesso faccio fatica a usarli perché è difficile abbinarli agli abiti, solitamente lunghi, con cui vado sul palco.... vai a sapere perché mi piacciono così tanto. Li tengo tutti lì nel mio armadio».

E l’amore che posto occupa?«Sono single. Al momento non ho molto tempo, sto lavorando al mio nuovo disco, e non ho molte opportunità di conoscere qualcuno».

Dovesse conoscerlo, che caratteristiche dovrebbe avere?«Saper ridere, amare la musica, e dovrebbe avere molto paziente. Sono sempre in giro per il mondo».

Il dibattito politico inglese in questo momento ruota intorno alla Brexit, e non è semplice. Che idea si è fatta?«È  un momento in cui non riesci a capire come andrà finire. È stata presa la decisione di uscire dall’Unione Europea ma adesso, che la gente sta capendo meglio cosa significa, c’è paura. Spero che manterremo il nostro senso di amicizia globale perché è molto importante».